L'ODIO - V.M. 14
![L'ODIO - V.M. 14](https://cdn.18tickets.net/ccroma/uploads/film/playbill/14202/standard_431c6554-dfb9-4059-980e-16cf5fe5623d.jpg)
98 min
![Opere non adatte ai minori di anni 14](https://cdnccr.18tickets.it/assets/content_classification_icons/14-7e16f8f0010db7f1cfc47a3dc1413dd11c163aa0e8f5cc4f4b13de7ba5205481.png)
Genere: Dramma
Lingua: Italiano
Età 14+
Regia: Mathieu Kassovitz
Con: Vincent Cassel, Hubert Koundé, Saïd Taghmaoui, Abdel Ahmed Ghili, Solo, Joseph Momo, Héloïse Rauth, Rywka Wajsbrot, Olga Abre...
Attraverso scene diventate memorabili e iconiche – da Cassel che cita il De Niro di Taxi Driver davanti allo specchio alla storia raccontata nei gabinetti – L’odio è diventato il punto di riferimento dell’immaginario metropolitano fin dalla sua uscita, un instant classic per tematiche e stile.
L’ira di Vinz, la riflessività di Hubert e la buffoneria di Saïd ci guidano in un microcosmo senza eroi e senza miti, in cui convivono il quotidiano della periferia (in lingua originale quasi tutto il film è in slang stretto) e una rabbia pronta ad esplodere da un momento all’altro, divisa tra smarrimento e vendetta, in un racconto continuamente oscillante tra obiettività e simbolismo. Percorrendo i contorni sfocati della giustizia ed esplorando le contraddizioni dei suoi protagonisti, Mathieu Kassovitz ha infatti catturato l’essenza degli squilibri sociali, trasformandola e andando a creare un film emblematico e universale, allo stesso tempo crudo e cool, sporco e ricercato.
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98 min
Genere: Dramma
Lingua: Italiano
Età 14+
Regia: Mathieu Kassovitz
Con: Vincent Cassel, Hubert Koundé, Saïd Taghmaoui, Abdel Ahmed Ghili, Solo, Josep...
Attraverso scene diventate memorabili e iconiche – da Cassel che cita il De Niro di Taxi Driver davanti allo specchio alla storia raccontata nei gabinetti – L’odio è diventato il punto di riferimento dell’immaginario metropolitano fin dalla sua uscita, un instant classic per tematiche e stile.
L’ira di Vinz, la riflessività di Hubert e la buffoneria di Saïd ci guidano in un microcosmo senza eroi e senza miti, in cui convivono il quotidiano della periferia (in lingua originale quasi tutto il film è in slang stretto) e una rabbia pronta ad esplodere da un momento all’altro, divisa tra smarrimento e vendetta, in un racconto continuamente oscillante tra obiettività e simbolismo. Percorrendo i contorni sfocati della giustizia ed esplorando le contraddizioni dei suoi protagonisti, Mathieu Kassovitz ha infatti catturato l’essenza degli squilibri sociali, trasformandola e andando a creare un film emblematico e universale, allo stesso tempo crudo e cool, sporco e ricercato.